mercoledì 13 maggio 2009

Tra oggi e domani sono in programma le tre votazioni di fiducia con cui il governo intende far approvare dalla camera dei deputati il pacchetto sicurezza.
Continuiamo a esporci nelle città dove viviamo dicendo che noi non vogliamo questo decreto sicurezza, noi decretiamo solidarietà.
Sensibilizza, informa e segnala ai tuoi amici il decreto solidarietà.

PER ADERIRE E IMPEGNARTI:
MANDA UNA MAIL A decretosolidarieta@gmail.com
CON IL TUO NOME, COGNOME, CITTA'.
" IO DECRETO SOLIDARIETÀ "


Il governo vuole disumanizzare, criminalizzare la vita di chi cerca speranza e creare un mondo sommerso fuori dal controllo con rischi sanitari, sociali, economici e di criminalità.


La fame, da sempre, è molto più forte di qualsiasi legge e di qualsiasi muro ed è proprio per questo che chi ha fame continuerà a credere nel “miraggio europeo”


Cosa puoi fare tu:

DECRETA LA TUA SOLIDARIETÀ

PORTA IN GIRO IL TUO DISSENSO!

  • Aderisci alla dichiarazione di obiezione di coscienza (vedi sopra) e organizza nella tua città un momento pubblico
  • Esponi o indossa due strisce di stoffa, una nera ed una bianca per comunicare la tua disapprovazione per il pacchetto “sicurezza” discriminante e lesivo della dignità delle persone.
  • Firma la dichiarazione di solidarietà sul sito inviando una mail a decretosolidarieta@gmail.com
  • Leggi i post che seguono e diffondi l'appello su http://decretosolidarieta.blogspot.com

lunedì 4 maggio 2009

Aggiornamenti sul "pacchetto sicurezza": le ingiustizie continuano!

(da www.misna.org)
Manifestazioni in diverse città italiane e un presidio a Roma, davanti alla Camera, hanno accompagnato Mercoledì la fine dei lavori delle Commissioni affari costituzionali e giustizia sul disegno di legge (ddl) noto come ‘pacchetto sicurezza’. Nel ddl sono stati reinseriti provvedimenti stralciati alcune settimane fa da un decreto legge: sono così tornati gli emendamenti che, se approvati, legalizzerebbero le ronde cittadine e porterebbero fino a sei mesi (dagli attuali due) il periodo di possibile permanenza degli immigrati irregolari all’interno dei centri di identificazione ed espulsione (Cie). Il disegno di legge prevede l’introduzione del reato di immigrazione clandestina. I promotori del presidio di Montecitorio, tra cui le principali organizzazioni sindacali e diverse associazioni nazionali hanno detto: “Tutto l’impianto del ddl sulla sicurezza - con le norme sulla tassa per il rinnovo dei permessi di soggiorno e sulla cittadinanza, sul divieto di registrazione allo stato civile, sul permesso a punti e sul reato di clandestinità - configura una restrizione intollerabile dei diritti umani con un segno di forte discriminazione e vessazione razziale”. Firmando il documento, Cgil, Uil, Arci Acli, Libera e molte altre componenti della società civile italiana hanno sottolineato che, sebbene sia stata eliminata la contestata norma che avrebbe obbligato i medici a segnalare alle autorità di polizia gli immigrati irregolari, l’introduzione del reato di clandestinità imporrebbe comunque la segnalazione. “Mentre il parlamento discute di questi provvedimenti - si legge in una nota - il clima e gli episodi di razzismo e violenza si moltiplicano nel paese con un atteggiamento gravissimo e irresponsabile di certa stampa che istiga alla violenza razzista”.

Ecco i principali punti del disegno di legge 2180, il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, in discussione alla Camera dopo essere stato licenziato Mercoledì a livello di Commissioni parlamentari che hanno apportato alcune modifiche rispetto al testo già votato dai senatori. (Per il testo che segue si ringrazia Nicola Grigion e il sito web di “Melting Pot”)

Matrimoni e cittadinanza italiana

L’acquisto della cittadinanza italiana per matrimonio potrà avvenire, dopo due anni di residenza nel territorio dello Stato (dopo il matrimonio) o dopo tre anni nel caso in cui il coniuge si trovi all’estero. Tempi dimezzati in presenza di figli. Le precedenti disposizioni prevedevano un termine di sei mesi. Sarà poi necessario il pagamento di una tassa di 200 euro. Ulteriore stretta sui matrimoni con una modifica al Codice Civile che prevede l’introduzione dell’obbligo di esibire il permesso di soggiorno. Niente più matrimoni quindi neppure tra "irregolare" ed "irregolare", che non comporterebbe nessun tipo di "regolarizzazione".

Ingresso e soggiorno irregolare
Si introduce il reato di ingresso e soggiorno irregolare ma senza che questo comporti l’immediata incarcerazione. E’ prevista un’ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Inoltre è prevista la possibilità di rimpatrio senza il rilascio del nulla osta da parte dell’autorità competente.

Iscrizione anagrafica
Sarà richiesta per l’iscrizione o la variazione della residenza anagrafica, la certificazione dell’idoneità alloggiativa. Per quanto riguarda i ricongiungimenti familiari si stabilisce che l’idoneità alloggiativa dovrà rispondere ai requisiti disposti dal Comune non più dall’azienda Sanitaria Locale (in passato poteva essere richiesta ad entrambi). Moltissime abitazioni, anche tra quelle reperibili dietro lauto compenso nel mercato privato, non potranno rispondere a questo criterio.
Ecco uno dei provvedimenti che andranno ad intaccare i diritti dei cittadini migranti, dei comunitari e degli stessi cittadini italiani.

Esibizione del permesso di soggiorno
Si introduce la necessità di esibire il permesso di soggiorno per tutti gli atti di stato civile. Ciò significa che anche il semplice ma sacrosanto diritto di riconoscere un figlio verrà sottoposto al filtro della richiesta del permesso di soggiorno; 180 giorni di detenzione nei Cie
Si reintroduce dopo la bocciatura del senato e quella della camera nell’ambito della discussione sul decreto legge n. 11, il prolungamento dei tempi di detenzione nei Cie fino ad un massimo di 180 giorni.

Divieto di espulsione e respingimento
Cade il divieto di espulsione per i conviventi con parenti italiani di terzo e quarto grado.

Visto d’ingresso per ricongiungimento familiare
Non sarà più possibile richiedere il visto d’ingresso se il nulla osta non verrà rilasciato dopo 180 giorni dal perfezionamento della pratica. Svanisce così anche l’unica possibilità di garanzia del diritto all’unità familiare prevista per far fronte alle lentezze burocratiche.

Rimesse di denaro
I cosiddetti servizi di 'money transfer' avranno l’obbligo di richiedere il permesso di soggiorno e di conservarne copia per dieci anni. Inoltre dovranno comunicare l’avvenuta erogazione del servizio all’autorità competente nel caso riguardi un soggetto sprovvisto di permesso.

Permesso Ce di lungo periodo
L’ottenimento della carta di soggiorno potrà avvenire solo dopo il superamento di un test di lingua italiana.

Reati ostativi all’ingresso
Dovranno essere prese in considerazione anche le condanne non definitive.

Un contributo da 80 a 200 euro
Per tutte le pratiche relative al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno si dovrà versare questo contributo economico.

Esibizione dei documenti
Arresto fino ad un anno e multe fino a 2000 euro.

Registro per senza fissa dimora
Se da un lato viene cancellata per i senza fissa dimora (ma non solo) la possibilità di iscrizione anagrafica, viene istituito presso il Ministero dell’Interno un registro per la schedatura dei cosiddetti clochard.

Cancellazione anagrafica
E’ prevista dopo sei mesi dalla data di scadenza del permesso di soggiorno.

Permesso di soggiorno a punti
E’ disposta l’istituzione di un accordo di integrazione articolato in crediti da sottoscrivere al momento della richiesta di rilascio del permesso di soggiorno. I criteri e le modalità verranno stabiliti da un apposito regolamento.

Favoreggiamento ingresso irregolare
Vengono inasprite tutte le norme legate al favoreggiamento dell’ingresso irregolare, non vengono invece minimamente toccate le sanzioni per quanto concerne gli sfruttatori. Chi, nello sfruttamento di situazioni di soggiorno irregolare, trarrà un ingiusto profitto (chi impiega lavoratori irregolari sottopagati) non vedrà quindi aggravata la sua situazione.

La solidarietà è più forte?

Cara amica, caro amico

che hai aderito alla campagna di obiezione di coscienza alle norma contenute nel decreto sicurezza, discriminanti nei confronti di persone immigrate

VOGLIAMO UN DECRETO SOLIDARIETA'

prima di tutto un sincero grazie per il tuo appoggio, ma soprattutto per il tuo impegno personale.

Questa mail per darti un breve aggiornamento delle iniziative svolte e quelle tutt'ora in corso.

  • Il 26 febbraio Operazione Colomba, insieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII, è scesa in piazza davanti a palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, per chiedere direttamente ai politici presenti “un completo riesame della materia” ribadendo con forza che “clandestino non è sinonimo di delinquente e criminale”.
  • Il 13 marzo è stata organizzato un' incontro pubblico nel centro di Rimini, in cui cittadini italiani, uniti da una forte presenza di persone immigrate, hanno espresso il loro dissenso all' approvazione del disegno di legge sulla sicurezza, oggi diventato decreto.
  • Il 18 aprile Operazione Colomba ha partecipato alla grande manifestazione nazionale per i diritti dei migranti a Castel Volturno, dove a breve si cercherà di aprire una presenza, per condividere la vita insieme agli immigrati.
  • Stiamo raccogliendo fondi per un ragazzo liberiano che abbiamo conosciuto a Rimini: è stato arrestato perché non aveva documenti; diamogli una mano a sostenere economicamente le spese processuali, che saranno circa di 300 euro.
  • Se anche te vuoi contribuire contattaci via mail a operazione.colomba@apg23.org, oppure al numero di telefono 0541.29005

Scrivici se hai organizzato o vuoi organizzare iniziative nella tua città.
Continuiamo a diffondere la campagna.
Grazie ancora per quello che hai fatto e che farai!

giovedì 5 febbraio 2009

Dichiarazione di obiezione di coscienza e solidarietà


Io sottoscritto dichiaro che in coscienza non posso approvare le norme discriminanti contenute nel decreto sicurezza e in particolare dichiaro pubblicamente la mia obiezione di coscienza che esprimerò nelle forme a me possibili :

  • contribuirò a raccogliere la somma corrispondente all'aumento di spesa per rinnovare il permesso di soggiorno per una persona immigrata;
  • sosterrò nelle forme possibili medici che si rifiuteranno di denunciare gli immigrati irregolari;
  • contribuirò a sostenere operai, elettricisti ed idraulici che saranno disposti a prezzo solidale a rendere abitabili le case di immigrati;
  • mi renderò disponibile a collaborare con chi, associazioni e privati, sostiene il peso dell'accoglienza e della solidarietà e si impegna per il superamento delle discriminazioni nella scuola, nel lavoro, nella sanità, con chi è immigrato in Italia

Firma

Invierò copia di questa dichiarazione al Ministro degli Interni

(Ministero dell'Interno

Piazza del Viminale n. 1 - 00184 Roma)

e al Sindaco della mia città

per adesioni ed informazioni:
http://decretosolidarieta.blogspot.com/
e-mail: decretosolidarieta@gmail.com

Invitiamo artigiani, medici, insegnanti, sindaci, amministratori e cittadini a dichiarare pubblicamente la propria obiezione di coscienza alle norme discriminanti del decreto sicurezza.


Proponiamo di organizzare momenti pubblici nelle nostre città in cui le persone dichiarino il loro impegno per la solidarietà e non per la discriminazione e proponiamo un segno visibile per questa scelta: due strisce di stoffa , bianca e nera, intrecciate, da portare al polso o attaccati ai vestiti.

domenica 1 febbraio 2009

Vogliamo un decreto solidarietà !

Non vogliamo un decreto sicurezza, vogliamo un decreto solidarietà !

In questi giorni è in discussione al Senato il decreto sicurezza (A.S. 733 Disposizioni in materia di sicurezza pubblica) il Governo afferma che l'approvazione avverrà in tempi brevi. Questo testo di legge contiene, a nostro avviso, una serie di proposte discriminanti nei confronti di immigrati in particolar modo clandestini.

Questi i punti maggiormente criticabili del provvedimento in esame:

- introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato ; provvedimento , inutile in quanto non facilita le espulsioni né incide sul problema dell’effettività delle stesse; l’irregolare già oggi può essere fermato, identificato ed espulso: il procedimento penale costituirebbe soltanto un aggravio delle procedure ed un aumento dei costi per lo Stato.Né si può pensare che possa costituire un valido deterrente per chi è disposto anche a rischiare la propria vita pur l’opportunità di un futuro migliore;

- introduzione di una tassa di 200 euro (prima era di 72) per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno; in un momento in cui si auspica una riduzione del carico fiscale - appare del tutto ingiustificata ed eccessivamente vessatoria (si pensi, ad esempio, ad una famiglia i cui componenti devono rinnovare il permesso di soggiorno ogni 1-2 anni) andando ad aumentare in modo spropositati i costi già elevati che già oggi lo straniero deve sostenere (70 euro) a fronte di servizi amministrativi del tutto inefficienti e che presentano ritardi e tempi burocratici elefantiaci (oltre 1 anno per il rinnovo del permesso, dopo interminabili code all’ufficio immigrazione).

- introduzione del permesso di soggiorno a punti; I requisiti per la permanenza ed il soggiorno dello straniero sono già stabiliti in maniera molto rigorosa dal testo unico sull’immigrazione (assenza di reati ostativi, reddito minimo, ecc.) e verificati in occasione del rilascio e del rinnovo del permesso, senza necessità di un ulteriore inutile e gravoso meccanismo.

- divieto di matrimonio per lo straniero irregolarmente soggiornante; La proibizione assoluta e generalizzata del matrimonio del cittadino straniero, unicamente a causa della mancanza di un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano, costituisce una ingerenza sproporzionata e non giustificata dello Stato rispetto all’esercizio di un diritto che l’ordinamento internazionale riconosce come personalissimo e fondamentale.

- necessità per lo straniero di esibire il permesso di soggiorno per i provvedimenti relativi agli atti di stato civile; Verrebbero limitati in maniera del tutto ingiustificata, per gli stranieri irregolari, alcuni diritti personalissimi e fondamentali, in particolare inerenti allo stato civile, quali, ad esempio, la possibilità per il genitore di riconoscere il proprio figlio.

- limitazioni alla possibilità, per i minori non accompagnati, di ottenere un permesso di soggiorno al compimento della maggiore età; L’esclusione dei minori non accompagnati che sono entrati in Italia dopo il compimento dei 15 anni da ogni prospettiva di inserimento legale, infatti, scoraggerebbe questi ragazzi dall’emergere dalla clandestinità e dal seguire un progetto di integrazione scolastica e lavorativa.

- necessità del requisito dell’idoneità igienico sanitaria dell’alloggio ai fini dell’iscrizione anagrafica; Verrebbe negata l’iscrizione anagrafica di persone effettivamente ed abitualmente dimoranti nel territorio comunale, specialmente dei più indigenti, con gravi conseguenze rispetto all’integrazione civile, sociale e sanitaria delle persone presenti sul territorio.

- restrizione del diritto alle cure mediche con l’introduzione della possibilità per i medici e gli operatori sanitari di denunciare gli immigrati irregolari che chiedono di essere curati. L’attuazione di questa eventuale modifica normativa creerebbe una barriera insormontabile per l'accesso alla sanità e inoltre una 'clandestinità sanitaria’, pericolosa per l'individuo e per la collettività. Le conseguenze potranno essere disastrose, anche per la salute pubblica: invisibilità di una popolazione sottratta ad ogni forma di tutela sanitaria e di contatto sociale legittimo; produzione di percorsi al di fuori dei sistemi di controllo e di tutela della sanità pubblica (rischio di aborti clandestini, gravidanze non controllabili, minori senza assistenza);

A questi si aggiungono i provvedimenti ventilati dell'istituzione di classi ponte, di una super tassazione delle aziende di proprietà di extra comunitari, della retrocessione agli ultimi posti nelle liste di assegnazione delle case popolari: nel complesso il risultato è di chiudere ogni accesso alla vita sociale e rendere ancora più precaria, dolorosa e difficile la situazione di migliaia di persone, esseri umani come noi, diversi solo per lo stato di povertà ed il colore della pelle. In questo modo non si affrontano i problemi della convivenza e dell'immigrazione: si indicano all'opinione pubblica dei colpevoli e si crea un clima in cui il razzismo prende forza.
Invitiamo a riflettere sul fatto che si destinano al contrasto dell'immigrazione clandestina da due a tre volte le somme che si spendono per le politiche di accoglienza e d'integrazione e che, al di là delle dichiarazioni d’intenti, non si è mai pensato in maniera approfondita ad una azione per affrontare il problema alla base, a risolvere cioè la causa e non a combattere l'effetto.
La fame, da sempre, è molto più forte di qualsiasi legge e di qualsiasi muro ed è proprio per questo che chi ha fame continuerà a credere nel “miraggio europeo”.


Se questa legge verrà approvata avrà come effetto non di eliminare la clandestinità o i problemi derivanti dalla convivenza, ma di rendere i nostri fratelli immigrati ancora più disperati, invisibili: sarà così ancora più difficile accoglierli, incontrali, viverci. E' vero che stiamo attraversando un periodo di crisi economica: significa forse che dobbiamo scegliere egoismo e discriminazione per uscirne o che dobbiamo mobilitare le migliori risorse di solidarietà generosità e coraggio che abbiamo come popolo italiano? Non vogliamo un’ulteriore iniezione di incomprensione, di paura e di odio nel corpo del nostro paese.

Pertanto proponiamo di esporsi in prima persona con un atto di disobbedienza civile e di dichiarare pubblicamente nelle piazze delle nostre città la nostra contrarietà al decreto sicurezza attraverso l'impegno a contrastarne gli effetti in caso di approvazione.

Sappiamo che in momenti come questi non è facile uscire dal silenzio e dallo sconforto.
Invitiamo medici, insegnanti, sindaci, amministratori e cittadini a dichiarare pubblicamente la propria obiezione di coscienza alle norme discriminanti del decreto sicurezza.